SPAZIO ACHILLE GRANDI

Uno spazio eclettico per Cesate e il territorio

a cura di Vitaliano Altomari


Lo Spazio Achille Grandi è un salone polivalente e multimediale sito all’interno della sede delle Acli di Cesate, in via Romanò 35.

Attrezzato tecnicamente per le più svariate e specifiche necessità, è a disposizione dei cittadini, degli imprenditori e delle istituzioni di Cesate e del territorio su richiesta, per eventi sociali, aggregativi, culturali e di formazione.

UN LUOGO ACCOGLIENTE

E’ come entrare in uno spazio sospeso: Il salone, inondato di luce o assorto nella penombra, accoglie quanti ambiscono a un’esperienza di condivisione di temi e significati che investono la propria vita e quella della comunità, sollecita quanti desiderano partecipare ad una circostanza di dialogo.

Pannelli in nobilitato olmo Valencia – con venature che sfumano dal grigio, al rosa e al marrone – rivestono la parte inferiore delle pareti chiare: un bianco ravvivato da una nuance rosa antico, ideale per la collocazione del materiale espositivo (quadri, fotografie, documenti, ecc.) e per l’organizzazione di eventi, i più diversi. A questo compito concorrono anche le tende bianche, nel mentre lasciano intravvedere il prato verde e l’edifico oratoriano.  I tavoli in metallo – dalla sagoma essenziale e con copertura in cristallo bianco destinato a dissolverne il volume – come le sedie sobrie ed eleganti, bianche pur esse, accentuano il chiarore del locale e si rendono disponibili per molteplici composizioni in funzione delle diverse esigenze.  Infine dei binari bianchi circoscrivono l’intera sala, predisposta in tal modo a pieno titolo, al pari di altre sale metropolitane, per la sua nuova funzione espositiva.  È stato il completamento del lavoro intrapreso già qualche anno fa, con l’installazione del video proiettore.

Infine, la recente realizzazione di un apposito impianto d’illuminazione con mixer per barre a luce led variabile unitamente a quello audio (casse di amplificazione) anch’esso regolato da mixer rende la sala idonea a piccole manifestazioni (musicali, teatrali, di lettura, di intrattenimento, ecc.).

 

UNO SPAZIO A PIÙ DIMENSIONI

La realizzazione nello stesso luogo di attività di natura diversa –  sociale, culturale, artistica –  porta a concepirlo come spazio a più dimensioni: eclettico. Questa idea è comunicata nei tre quadratini presenti nel logo, che richiama i colori del salone.

Nella dimensione sociale, potrà costituirsi come forum che affronta i problemi più pressanti – anche della comunità – ed essere un palco di testimonianza di individui o di associazioni che meritano di essere conosciuti, un medium vivo per decifrare il presente.

Nella dimensione culturale potrà divenire un’area di “scambio conoscitivo” su temi d’interesse, i più svariati: dalla storia del territorio, alla musica, alla narrativa, alla poesia, alla saggistica, al teatro, al cinema.

Nella dimensione artistica, infine, potrà essere la cornice di manifestazioni di livello, prevalentemente espositive: pittura, scultura, fotografia, opere di artigianato fine, ecc. Ma anche di recital, di piccoli spettacoli musicali, ecc.

La sede inoltre può ospitare corsi di pittura, di fotografia, di scrittura, di lingua, di formazione per il lavoro, e divenire sede di convegni, di showroom temporaneo di manifestazioni anche commerciali.

UN CENTRO DI CONOSCENZA E D’INCONTRO, ANCHE PER IL TERRITORIO

Questo luogo gestito dalle Acli di Cesate, che lo interpretano come un’area di soggiorno culturale a libero ingresso, è aperto a tutto il territorio e in esso è possibile sperimentare l’incontro e il confronto con gli altri. Un luogo che per vivere ha bisogno della partecipazione di molti concittadini, dei piccoli e numerosi contributi di quanti partecipano alle manifestazioni, ma soprattutto dell’attività di volontariato sociale e culturale.

 

UN’ESPERIENZA DI RIFLESSIONE COMUNE     

Uno scenario arredato e attrezzato, per un verso, un gruppo di volontari generoso e professionale, per altro verso, assicurano le condizioni migliori per realizzare eventi di qualità. Che possono favorire non solo un’esperienza sociale e una formazione culturale diffusa, ma anche suscitare un pensare comune, partecipato, focalizzato sul nostro tempo, al fine di riconoscerlo.

A proposito di quest’ultimo aspetto, nell’intento di provocare una riflessione, riportiamo una poesia Heidegger – filosofo e in questo caso anche poeta –, accompagnata da un commento che agevola la comprensione della poesia stessa.

 

Quando sotto un cielo lacerato di pioggia

all’improvviso la cupa distesa dei prati è percorsa

da un raggio di sole…

 

Mai siamo noi a pervenire ai pensieri,

sono essi che ci raggiungono.

È questa l’ora opportuna del dialogo.

 

Ci predispone rasserenati al comune meditare.

Ciò non pone in evidenza l’ambizioso contrasto

di opinioni né tollera l’arrendevole consenso.

Il pensiero rimane irrigidito al vento della cosa.

 

Da questa comune esperienza può sorgere forse

una comune attività di pensiero. Ciò al fine

che uno, all’improvviso, divenga insospettato maestro.

 

La poesia è introdotta dall’immagine di una distesa di prati, immersa nell’ombra del temporale e trascorsa da un improvviso raggio di sole; essa induce il pensiero a muoversi tra nascondimento ed epifania. La pagina si apre nel quadro di quella illuminazione che precede ogni attività concettuale, per cui il pensare è atematico e il soggetto non ancora costituito; una situazione ove il pensiero ci raggiunge prima che noi ne siamo i protagonisti. In questa assenza di rivendicazioni soggettive si ritrova il tempo opportuno per comunicare in autenticità; è l’ora del dialogo. Non si tratta di una evasione emotiva, di un semplice calore umano, ma dell’accettazione della severa realtà del pensare, di un pensiero che assume su di sé l’ambiguo consistere di un livello originario. I dialoganti possono ritrovarsi, ad un certo punto, accomunati in un comune lavoro, come gli operai di un’impresa. Si tratta però di un momento transitorio. Poi, ancora una volta all’improvviso, la natura del pensiero, che si depotenzia quando diventa domino comune, riprende il sopravvento e raggiunge la disponibilità di un Maestro.

(traduzione e commento di Armando Rigobelli)

 

Per informazioni e prenotazioni:

Contattare Paolo, presso il locale Beerstrò, in via Romanò 35 a Cesate.

Telefonare dopo le 19,00 allo 02 990 68348

 


 

Esodo.

Nel racconto scultoreo
di Benedetto Pietrogrande

 

Sfoglia il catalogo
(clic sulla copertina):

 

Guarda la Playlist con i 3 Video dell’evento

 


 

Evento espositivo ospitato nello Spazio Grandi:

Innovazione sostenibile: tecnologia e ambiente vanno d’accordo

 

 

20020, Cesate (MI)

Via Carlo Romanò 35