UN CAVALLO PER IL DUCA

UN CAVALLO PER IL DUCA

A Cesate una mostra dedicata a Leonardo da Vinci nel quinto centenario della sua scomparsa


La mostra, che sarà aperta al pubblico dal 27 settembre al 6 ottobre presso il Salone incontri dell’Oratorio San Francesco, racconterà una suggestiva pagina di storia, che inizia alla fine del Quattrocento nella corte di Ludovico il Moro e si conclude alla fine del secolo scorso con l’arrivo a Milano del monumento finalmente realizzato.

La mostra è promossa da ACLI Cesate, dal Centro Culturale Cixate e da Anthelios edizioni.  Con il patrocinio del Comune di Cesate.


Orari: tutti i giorni dalle 16,00 alle 19,00.
Le domeniche dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,00.

L’idea di un monumento equestre non era certo una novità negli anni del Rinascimento.

Sulla sella di un fiero destriero in bronzo sedevano già condottieri, anch’essi in bronzo, come Bartolomeo Colleoni o Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata, capitani di ventura protagonisti con le loro armi e i loro uomini nelle complesse vicende dei regni, dei principati, delle signorie, delle repubbliche in cui l’Italia era divisa prima di finire per secoli nelle mani degli invasori stranieri.

Anche nel ducato di Milano l’idea di un monumento equestre dedicato al capostipite della dinastia regnante era stata manifestata con vigore dagli eredi, decisi a celebrare la grandezza del casato e a confermare al mondo il desiderio di perpetuarla.

Stiamo parlando della dinastia sforzesca, del suo fondatore, Francesco, figlio di un capitano di ventura e lui stesso condottiero mercenario ma anche abile politico sia nella conquista che nella gestione del potere ducale.

Stiamo parlando anche dei suoi figli, Galeazzo Maria, primogenito, legittimo erede morto accoltellato in una congiura di nobili, e di Ludovico, detto il Moro, che prende il posto del fratello ucciso e che governerà Milano fino all’arrivo dell’esercito francese di Luigi XII.

Sono proprio i figli di Francesco Sforza a volere il grande monumento equestre dedicato al padre.

E poi dobbiamo introdurre la figura di Leonardo da Vinci, che giunge a Milano poco dopo il 1480 e si pone al servizio del Moro come ingegnere e architetto ma anche come artista in grado di realizzare l’omaggio in bronzo al duca Francesco.

E il progetto di monumento diventa ben presto la più ambiziosa sfida nell’arte e nella tecnica di fusione in bronzo mai tentata nella storia…

Dagli appunti di Leonardo sembra che il solo cavallo dovesse avere un’altezza di 12 braccia, oltre 7 metri. Con il condottiero in sella avrebbe raggiunto quasi 10 metri. Iniziano gli studi sulla struttura del cavallo, sul suo incedere, sulla posizione ideale adatta alla stabilità del monumento ma anche alla più efficace celebrazione del cavaliere.

Splendidi disegni, quasi tutti conservati a Windsor, testimoniano i lunghi anni di progettazione. Leonardo riesce probabilmente a realizzare anche il modello in argilla del solo cavallo, destando stupore e ammirazione fra i fortunati che riescono a vederlo.

C’è poi il problema assai complesso della fusione, che Leonardo vorrebbe realizzare con colate contemporanee da più forni. Probabilmente gli ostacoli tecnici avrebbero reso impraticabile l’ardita impresa ma a rendere vano il sogno ci pensa l’armata francese che invade Milano nel 1499. Ludovico il Moro fugge e con lui fugge Leonardo mentre i balestrieri di Luigi XII si divertono a demolire con i loro dardi il modello in argilla. Un esito tragico dopo oltre 15 anni di studi.

Negli anni ‘70 del Novecento un americano, Charles Dent, riprende quel progetto e decide di provare a realizzarlo. Si costituisce una fondazione, la Leonardo da Vinci Horse’s Inc., che raccoglierà le ingenti risorse finanziarie indispensabili per portare a compimento l’opera colossale.

Saranno necessari anche questa volta molti anni ma il sogno di Leonardo finalmente si realizza. Nel settembre 1999 il “cavallo americano”, splendida opera in bronzo, giunge all’ippodromo di Milano, donato in segno di amicizia e di fratellanza alla patria del genio vinciano.